Muhammad
Yunus ha vinto il premio Nobel per la pace nel 2006 e è significativo che lo
abbia vinto con la sua creazione di una banca per i poveri, la Grameen Bank. La pace nel
mondo, che non è certo solo l’assenza di guerre, passa di sicuro attraverso
un’equa distribuzione delle ricchezze, che permetta a ogni essere umano di
vivere dignitosamente, con un tetto e un lavoro per mantenersi.
L’iniziativa
di Yunus è il microcredito: piccoli prestiti per attività autonome, rimborsati
con cadenza settimanale, all’interno di un gruppo di mutuo aiuto di cinque
persone. Sembra un’idea banale, ma Yunus l’ha messa in pratica in Bangladesh,
una delle regioni più povere del mondo e con un’utenza analfabeta: dà dei soldi
a quella fetta della popolazione automaticamente esclusa dalle banche. E è
stato un successo: oggi sono due milioni i beneficiari, cioè le beneficiarie
del prestito, le donne essendo molto più affidabili degli uomini in questo
ambito.
Il
premio Nobel racconta le difficoltà del suo agire: da giovane insegnante
universitario di economia a direttore di banca, con tutti i problemi legati a
una società di miseria e a una religione, la musulmana, piena di divieti.
Racconta anche la sua storia e quella della sua famiglia ma sempre piena di
dignità così come quella di tante piccole risparmiatrici: un mondo che vale la
pena anche solo di sfiorare da lontano per la sua ricchezza morale e etica.
E
allora viene da domandarsi se i grandi imprenditori occidentali siano veramente
tali, visto che quest’uomo dal niente dà la possibilità di una vita dignitosa a
milioni di persone. Una lettura da non perdere.
Daria Peterlongo
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